Raccontare un ristorante significa immergersi nel suo flusso di emozioni, nel modo in cui il tempo in quel luogo prende forma. Si il tempo, io credo che un ristorante prima che un luogo dove si mangia è un luogo dove si da forma al tempo. Non è mai una questione solo di cibi, piatti, ingredienti più o meno pregiati, è una questione che ha a che fare con le emozioni, le esperienze, la facce di chi ci piace… i ricordi.
Un mucchio di cose insomma, un mucchio di cose immateriali e che hanno qualcosa a che fare con la felicità. Per alcuni lo percepisci al primo respiro, al primo sguardo, adoro questi posti!
Per scoprire cosa dice un ristorante, per comprendere il suo credo a volte c’è bisogno di tempo trascorso a non fare se non guardare, ascoltare e sentire i luoghi e le persone che lo animano e lo interpretano.
È il luogo stesso a suggerire le strategie di comunicazione, i mood visuali, i registri narrativi, i ritmi del racconto. A noi è richiesto solo il compito più difficile, svuotarsi di se e lascire che il ristorante con il suo credo parli e guidi il suo racconto. In questa pagina uno dei progetti che amo e che mi ha insegnato molto grazie anche alla speciale sensibilità di Gianni.
La comunicazione social è un flusso ritmico di informazioni, suggestioni, promesse, proposte, sussurri… vita vera.